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Anziani lenti: non solo stanchezza e vecchiaia
Fatica nei movimenti, lentezza nella comunicazione e nelle semplici attività quotidiane. Tutti questi fattori, però, non sempre sono legati semplicemente all’età che avanza, il rallentamento dei ritmi metabolici.
Sono molte le cause che della vecchiaia che si ripercuotono sull’organismo. Molto spesso, gli anziani particolarmente lenti (e fragili) che presentano queste difficoltà sono affetti da patologie che causano anche evidenti deficit cognitivi e motori.
Secondo quanto riportato dagli studi effettuati dall’Istat, in Italia, che peraltro è uno dei paesi più anziani del mondo subito dopo il Giappone, presenta un’elevata percentuale di persone anziane con limitazioni e ritmi rallentati della vita quotidiana, pari a circa il 43% delle persone di terza età over 70.
Ad influire negativamente sui ritmi e le condizioni quotidiane degli anziani possono esserci:
Demenza
La demenza è una patologia che altera le funzioni cognitive dell’anziano che ne è affetto, provocando perdite di memoria e, nei casi più gravi, l’Alzheimer. Un anziano affetto da demenza presenta una maggiore difficoltà nello svolgimento delle attività quotidiane.
Parkinson
La malattia di Parkinson è una malattia neurodegenerativa che peggiora con il passare del tempo, compromettendo le abilità motorie e di movimento nei soggetti anziani colpiti. Una persona anziana affetta da Parkinson presenterà movimenti molto lenti e difficoltà nelle piccole attività di tutti i giorni.
Tutti gli anziani, quindi, presentano un rallentamento nelle proprie vite quotidiane, impiegandoci molto più tempo per svolgere piccole mansioni o semplicemente per formulare un discorso completo.
Per quanto riguarda le difficoltà di movimento, oltre a quelle legate al Parkinson, ci sono problemi fisici che possono influire sull’autonomia dell’anziano, come i problemi di artrosi per la quale tutti quanti sono esposti in vecchiaia. L’artrosi, cadute e interventi per inserire protesi, condizionano notevolmente le capacità motorie della persona anziana, riducendo la velocità di andamento. Altro aspetto fondamentale da tenere a mente è la perdita di sicurezza nel camminare in tutte le persone di terza età che hanno subito una caduta. Tutti i soggetti anziani che sono caduti e hanno subito fratture più o meno gravi, presentano una maggiore insicurezza nei movimenti, rendendoli ulteriormente più lenti e poco attivi.
Fonte: Geriatriko